Situata nel cuore di Lugo, en Piazza dei Martiri, la Rocca Estense è una delle più importanti testimonianze di architettura militare dell’Émilie-Romagne. L’edificio attuale, il cui impianto risale alla fine del XVI secolo, fu fortemente voluto da Alfonso II d’Este. Tuttavia, la presenza di una fortificazione in questo punto è documentata già a partire dal XIII secolo: la prima rocca venne eretta in concomitanza con la nascita del centro urbano, ma fu distrutta nel 1218 durante un attacco dei faentini. Nuove tracce di un “castrum” sono documentate a partire dal 1256.
En 1437, con il passaggio del feudo di Lugo sotto il controllo degli Estensi, iniziò una nuova fase costruttiva. La rocca duecentesca fu rinforzata e nel 1450 venne edificata una cittadella dotata di torri quadrangolari. L’intero complesso si estendeva fino all’ospedale di Santa Maria del Limite. Alla metà del secolo, fu costruito un grande torrione cilindrico, noto come “mastio di Uguccione”, che caratterizzò l’aspetto difensivo dell’edificio. Il risultato fu una struttura ibrida, che univa elementi quattrocenteschi – come la pianta quadrata – a soluzioni tardo-rinascimentali di tipo bastionato.

Con lo smantellamento della cittadella, la rocca assunse la configurazione che ancora oggi conserva. Lugo, in quanto capoluogo dei domini estensi in Romagna, ospitava nella rocca la residenza del governatore. Dopo la devoluzione del Ducato Estense allo Stato Pontificio (1598), l’edificio mantenne la sua funzione amministrativa, divenendo sede del governatore pontificio. In quest’epoca furono realizzati ulteriori ampliamenti, tra cui la costruzione di un palazzo annesso per ospitare la nuova sede governativa. Dal XVII secolo la funzione difensiva venne meno e i torrioni principali – quello circolare a nord-ovest e quello quadrato a sud-est – vennero trasformati in carceri. Progressivamente, anche numerose stanze interne furono adibite a celle.
Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, i bastioni sud-ovest furono interrati per ospitare un giardino pensile, mentre il lato orientale della rocca fu sostituito da un porticato che si affaccia su Largo Relencini. L’unico elemento a mantenere l’aspetto originario è il mastio nord-occidentale, attribuito a Uguccione della Faggiola, signore di Lugo nel 1297.
Dal 1847, la Rocca Estense ospita stabilmente gli uffici comunali. Anche dopo l’Unità d’Italia, l’edificio mantenne il suo ruolo istituzionale: al suo interno avevano sede gli uffici del Comune, la Sottoprefettura, la Pretura, la Pubblica Sicurezza, l'Archivio Notarile, la Camera di Conciliazione e le Carceri[4].
Tra il 1926 et le fine degli anni ’80 del Novecento, il torrione sud-est ospitò il primo nucleo del Museo dedicato a Francesco Baracca[5]. All’inizio degli anni 2000 è stato restaurato l’intero piano nobile.
Un dettaglio curioso riguarda le pareti esterne della rocca, dove cresce spontaneamente una varietà rara di pianta di cappero. Nel 19e siècle, la raccolta dei capperi – affidata a privati – generava entrate per il bilancio comunale. Ancora oggi vengono raccolti da personale incaricato, conservati in salamoia e donati come omaggio ufficiale a ospiti e delegazioni in visita alla città.
Giardino pensile
Les giardino pensile della Rocca è uno spazio verde sopraelevato, creato alla fine del XVIII secolo sull’area dei bastioni interrati. Situato a circa sette metri di altezza rispetto al livello stradale, si estende per circa 1.000 metri quadrati.
Ospita una ricca varietà vegetale: circa quindici specie arboree e una ventina di specie arbustive, oltre a una flora erbacea mista – parte ornamentale, parte spontanea. L’ambiente è anche habitat per numerosi uccelli come merli, pettirossi, tortore dal collare, fringuelli e passeri comuni.
Alla fine degli anni ’60 del Novecento è stato realizzato un corridoio interno che consente l’accesso diretto al giardino dal cortile della Rocca, rendendolo fruibile anche durante manifestazioni o eventi speciali