Cotignola. Berceau de la famille Sforza et "terre des justes" en Basse-Romagne.

Cotignola (Cudgnôla in romagnolo) è un comune italiano di 7.356 abitanti, situato nella provincia di Ravenna, nel cuore dell’Émilie-Romagne. Piccolo solo per estensione, Cotignola custodisce una storia straordinaria che l’ha vista protagonista in epoche lontane, al centro di importanti vicende politiche e culturali.

Géographie physique

Il comune sorge nel settore nord-occidentale della fertile pianura alluvionale ravennate, sulle rive del fiume Senio, in posizione strategica tra Faenza e Lugo. La vicinanza al corso d’acqua ha determinato nei secoli sia lo sviluppo agricolo del territorio sia i suoi momenti più drammatici, come avvenne durante la Seconda guerra mondiale.

Origine du nom

La prima attestazione del toponimo Cotoniola risale al 1º febbraio 919, in una pergamena in cui l’arcivescovo Costantino di Ravenna cita le terre poste “nei fondi di Cotoniola e Flumisiana”, appartenenti alla Pieve di Santo Stefano in Panigale, il più antico luogo di culto cotignolese.

Tra le diverse teorie sull’origine del nome, quella più accreditata lo collega alla mela cotogna, coltivata con successo in zona. A conferma di questa interpretazione, proprio il cotogno è presente nello armoiries municipales, adottato in epoca sforzesca.

Cotignola. Berceau de la famille Sforza et "terre des justes" en Basse-Romagne.
Di StarFloosh di Wikipedia in italiano – Trasferito da it.wikipedia su Commons., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=76049140

L'histoire

Dal Medioevo al Regno d’Italia

Conosciuta come Cotoniola già nel X secolo, divenne poi Gudignola nel 1177. Nel 1217 fu fortificata dai Faentini, in risposta alla crescente influenza dei Comtes de Cunio, che ne fecero una delle rocche più contese della zona. Dopo alterne dominazioni, i Cunio si trasferirono a Barbie, e Cotignola conobbe un periodo di relativa stabilità.

En XIV secolo, la città fu al centro di nuove lotte: Muzio Attendolo, celebre capitano di ventura, originario del borgo, ricevette il feudo di Cotignola nel 1411, che venne elevato al rango di contea. Dopo la sua morte, il figlio Francesco Sforza ereditò i beni e divenne nel 1450 duca di Milano, dando inizio a una delle dinastie più potenti del Rinascimento.

«La prerogativa che contraddistingue Cotignola da città anche più grandi ed importanti è quella di aver dato origine ad una delle casate principesche più note e potenti del Rinascimento: gli Sforza.
Il loro capostipite, Muzio Attendolo detto Sforza, scelta la vita militare, partì da Cotignola fino a divenire un celebre capitano di ventura. Sulla sua scia il figlio Francesco Sforza divenne duca di Milano, importantissima città che la dinastia sforzesca governò per oltre un secolo.»

(Alfredo Toschi)

En 1494, Ludovico il Moro concesse a Cotignola il titolo di città. Ma appena cinque anni dopo, con l’arrivo del re di Francia Luigi XII, le Sforza vennero esiliati. In un gioco di alleanze dinastiche, Luigi XII donò Cotignola agli Este come parte della dote per il matrimonio tra Lucrezia Borgia e Alfonso I d’Este. Il borgo entrò così nel Ducato di Ferrara.

Con l’estinzione della casata estense nel 1598, Cotignola passò allo Stato Pontificio, sotto cui rimase (salvo l’epoca napoleonica) fino all’Unità d’Italia. Les terremoto del 1688 distrusse gran parte dell’abitato. Durante l’epoca papalina, il paese subì l’assalto della banda del Passatore: il 17 gennaio 1850, il brigante prese in ostaggio i gendarmi e parte degli abitanti, ottenendo un riscatto di 4.500 scudi, prima di abbandonare il borgo.

En 1859, con i plebisciti e l’annessione al Regno di Sardegna, Cotignola entrò a far parte della Provincia di Ravenna.

Novecento

Nel corso del XX secolo, Cotignola fu teatro di eroismo, memoria e distruzione.

Durante la Prima guerra mondiale, si distinse il sergente maggiore Giannetto Vassura, pilota caduto nel 1918: a lui fu intitolato l’aeroporto militare di Rimini.

Durante la Seconda guerra mondiale, Cotignola visse la sua prova più drammatica. Situata sulla linea del fronte lungo il fiume Senio, fu bombardata ripetutamente: l’80% degli edifici fu raso al suolo. La città fu salvata grazie all’operazione Bandiera Bianca, condotta dal partigiano Leno Casadio e da don Stefano Casadio, che attraversarono il fronte convincendo gli Alleati a sospendere i bombardamenti.

Cotignola fu liberata il 10 aprile 1945 dalla 2ª Divisione neozelandese del V Corpo d’Armata britannico.

La ricostruzione postbellica fu intensa: si contarono 270 vittime civili e quasi 5.000 sfollati. Tuttavia, la città fu ricostruita rispettando l’assetto urbanistico originario, e tornò a essere un attivo centro produttivo nei settori dell’agroindustria, della meccanica, della chimica et le sanità.

Simboli

Lo armoiries municipales mostra:

«D’azzurro, al leone d’oro, tenente con la branca sinistra un ramo arcuato in punta, fogliato di verde, fruttifero in apice di una mela cotogna d’oro.»

Les cotogno richiama il toponimo e lo stemma di famiglia di Muzio Sforza, mentre il leone dorato fu concesso dall’imperatore Roberto III nel 1401. Il cimiero presenta un drago verde alato con testa senile che stringe un anello d’oro con diamante azzurro, simbolo concesso dal marchese Nicolò III d’Este.

Onorificenze e memoria civile

Cotignola è Medaglia d’argento al Valor Civile per aver salvato 41 ebrei durante l’occupazione nazista. Il commissario prefettizio Vittorio Zanzi organizzò una rete clandestina con l’artista Luigi Varoli, falsificando documenti e garantendo rifugio senza mai una denuncia.

Nessuno degli ebrei ospitati a Cotignola fu mai arrestato.
En 1987 fu inaugurato il Parco della Memoriaavec 41 alberi e una stele centrale; nel 2002, Zanzi, Varoli, le loro mogli e altri cittadini furono riconosciuti Giusti tra le Nazioni dallo Yad Vashem di Gerusalemme.

Monuments et lieux d'intérêt

  • Torre d’Acuto: costruita nel 1376 da Giovanni Acuto, distrutta dai tedeschi nel 1944 e ricostruita nel 1972.
  • Palazzo Sforza: residenza della famiglia Sforza, ricostruito nel 1961 dopo i bombardamenti.

Architecture religieuse

  • Église Saint-François: in stile gotico-lombardo, conserva il corpo del beato Antonio Bonfadini. Al suo interno si trovano opere di Girolamo Marchesi e dei fratelli Zaganelli. Ricostruita nel dopoguerra, oggi è gestita dai frati dell’Opera Santa Maria della Luce.
  • Chiesa di Santo Stefano Protomartire (Barbiano): vanta dipinti di Felice Torelli e opere di scuola carraccesca.
  • Chiesa della Natività di Maria (Budrio): con campanile settecentesco e restauri recenti.
  • Chiesa di San Severo: citata dal 1257, con facciata progettata da Cosimo Morelli nel 1789.

Zones naturelles

  • Area di riequilibrio ecologico del fiume Senio: classificata come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS).
  • Parco Pertini: con laghetti, fauna avicola, flora spontanea e oasi faunistica del “Lago dei Gelsi”.

Cultura e musei

  • Museo Civico Luigi Varoli: suddiviso tra Palazzo Sforza e Casa Varoli. Ospita opere, reperti archeologici (tra cui la stele romana di Caio Vario), strumenti musicali e la sezione “Paese dei Giusti”.
  • Casa Magnani: museo dedicato al pittore e poeta Arialdo Magnani, allievo di Varoli.

Eventi

  • Segavecchia (metà Quaresima): sagra di origini quattrocentesche che rievoca la leggenda della vecchia strega scoperta da Francesco Sforza. La domenica si celebra con carri allegorici et le rito della condanna e decapitazione della “Vecchia”.
  • Arena delle Balle di Paglia: festival estivo di musica, teatro, arte e letteratura, in riva al Senio, sotto la luna piena.
  • Progetto “Dal museo al paesaggio”: percorso di street art che racconta Cotignola attraverso murales di artisti internazionali.

Cotignola è un comune che racchiude in sé la gloria delle origini, l’orgoglio della memoria e l’energia del presente: un luogo dove storia, arte e umanità si intrecciano in modo profondo e autentico.

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