Budrio (in romagnolo Budar) è una tranquilla frazione del comune di Cotignola, situata lungo la strada provinciale che collega Cotignola a Barbiano, nel cuore della Bassa Romagna. Oggi conserva il carattere di borgo rurale a forte vocazione agricola, ma le sue radici affondano in epoche ben più remote, tra leggende umbre, presenze etrusche e dominazioni romane.
Origini del nome
Il toponimo “Budrio”, molto diffuso in Emilia-Romagna, deriva con ogni probabilità dall’espressione “pagus di Buttrium”, che nella lingua degli Umbri – antichi abitanti dell’area – indicava un “luogo adibito a pascolo”. Questo dato linguistico conferma l’antica vocazione agricola del territorio e la sua storica funzione produttiva legata alla pastorizia e alle colture di pianura.
Cenni storici
Budrio vanta origini antichissime. Le testimonianze archeologiche e toponomastiche indicano la presenza prima degli Umbri, poi degli Etruschi e infine dei Romani, che organizzarono il territorio secondo il sistema della centuriazione, tuttora leggibile nel disegno geometrico dei campi e delle strade.
Alcune terre circostanti erano di proprietà della gens Pollia o Balbia, famiglia romana già ricordata anche nella vicina Barbiano.
Nel Medioevo, il castrum di Budrio – oggi scomparso – fu uno dei primi insediamenti fortificati nella zona della Bassa Romagna. Secondo fonti storiche, nel XIII secolo, Ottone IV concesse Budrio ai conti di Cunio, Bernardino e Guido, che già possedevano un castello nei pressi, successivamente distrutto dai ghibellini di Faenza nel 1296.
In seguito a questi eventi, i conti trasferirono la loro residenza a Barbiano, e Budrio fu posto sotto la giurisdizione del nuovo centro fortificato.
Nel 1450, il borgo passò ufficialmente sotto la giurisdizione del Comune di Cotignola, e da allora non ha più subito modifiche amministrative.
Monumenti e luoghi d’interesse
Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria
Edificata nel 1861 in stile neoclassico, la chiesa parrocchiale di Budrio è il principale edificio di culto del paese. Al suo interno custodisce un interessante patrimonio artistico:
- Due tele settecentesche raffiguranti Santa Lucia e Santa Dorotea, opere del pittore Benedetto dal Buono.
- Una Madonna con Bambino dell’Ottocento, firmata da Giovanni Berazzoni.
- Una grande pala seicentesca della Natività di Maria Vergine, di autore ignoto, proveniente dalla scomparsa chiesa di Fiagnano, con la scena di Sant’Anna che assiste Maria con le ancelle.
Sul lato destro della chiesa si apre la Cappella del Santissimo Crocifisso, che custodisce due altre tele: Sant’Agata e Sant’Apollonia.
Tra gli elementi architettonici di pregio si segnalano:
- Un piccolo battistero in marmo e sasso d’Istria con rivestimento ligneo.
- Un Reliquario che conserva frammenti e indumenti appartenuti a diversi santi.
- Un’acquasantiera murata in marmo del Cinquecento, proveniente dall’antica chiesa medievale di Budrio.
Secondo le fonti, una chiesa esisteva a Budrio già nel XII secolo, fu ricostruita nel XV secolo e elevata a parrocchia nel 1479.
Società e tradizioni
Religione
La parrocchia è intitolata alla Natività di Maria, celebrata l’8 settembre, giorno in cui la comunità si raccoglie per la festa patronale, tra riti religiosi e momenti di socialità.

Festa del borgo
Molto sentita anche la “Festa del Borgo”, che si tiene ogni anno nel primo fine settimana di giugno e che è dedicata alla Madonna del Buon Consiglio. Si tratta di un’occasione di grande partecipazione popolare, che unisce spiritualità e folclore con eventi, mercatini, spettacoli e cene all’aperto.
Curiosità e identità
Budrio è un esempio di borgo rurale ancora autentico, dove il paesaggio agricolo si fonde con la memoria storica. Le tradizioni religiose, la cura per i beni artistici della chiesa e il radicamento comunitario lo rendono un luogo ideale per chi cerca un contatto con la Romagna più vera e silenziosa, lontano dalle rotte turistiche più battute.