Forlì: crocevia di storia, arte e cultura nel cuore della Romagna

Forlì (AFI: /forˈli/, Furlè in romagnolo) è un comune italiano di 117.464 abitanti, capoluogo della provincia di Forlì-Cesena insieme a Cesena, situato in Emilia-Romagna. La città è anche sede vescovile della diocesi di Forlì-Bertinoro.

Sin dall’istituzione del Regno d’Italia, Forlì è stata capoluogo, insieme a Cesena, della provincia omonima. Tuttavia, con la separazione del territorio di Rimini nel 1992, divenuto provincia autonoma, la restante area ha assunto il nome di provincia di Forlì-Cesena.

Secondo la tradizione, Forlì fu fondata nel 188 a.C., festeggiando i suoi 22 secoli di storia nel biennio 2012-2013. Lo storico Sigismondo Marchesi, però, retrodata la fondazione al 208 a.C.

Forlì si trova nella Pianura Padana, in Romagna, a soli 5 km dalle prime colline del Preappennino tosco-romagnolo e a circa 26 km dalla riviera adriatica. Il territorio periferico è attraversato dal fiume Montone, che, all’altezza del quartiere Vecchiazzano, si unisce al fiume Rabbi prima di sfiorare le antiche mura cittadine nei pressi di Porta Schiavonia. Un altro corso d’acqua importante è il fiume Ronco, che attraversa l’omonimo quartiere situato nella zona periferica della città.

Storia

Origini ed epoca antica

Forlì vanta un’origine antichissima, con tracce di insediamenti risalenti al Paleolitico, come dimostrano i reperti ritrovati a Monte Poggiolo datati a circa 800.000 anni fa. Durante i lavori per il nuovo carcere nel 2010, è emersa una necropoli preistorica di 4.000 anni fa, confermando la presenza stabile umana già in quell’epoca.

La città sorse inizialmente su un insediamento commerciale etrusco chiamato Ficline, che significa “terra dei vasai”, rinomata per la produzione ceramica, celebre nei secoli successivi. Il nome attuale, Forum Livii, è di origine romana e risale al 188 a.C., attribuito a Gaio Livio Salinatore. La tradizione lo lega alla vittoria del padre, Marco Livio Salinatore, contro Asdrubale nella battaglia del Metauro. Della città romana sopravvivono tracce sotterranee, come ponti e strade lastricate.

Medioevo

Con la caduta dell’Impero Romano, Forlì passò sotto i regni degli Ostrogoti e successivamente dei Bizantini. La città, nata su un’isola tra due fiumi per ragioni difensive, dovette affrontare alluvioni frequenti, risolte con interventi idraulici intorno al 1050.

Forlì fu protagonista delle lotte medievali tra guelfi e ghibellini e mantenne una forte autonomia comunale, ottenendo anche il diritto di battere moneta da Federico II nel 1241. La famiglia Ordelaffi governò la città dal XIII al XVI secolo, resistendo all’intervento di papa Innocenzo VI e alle campagne militari di Egidio Albornoz. Nel XIV secolo, Forlì si dotò di un orologio meccanico, fra i primi in Italia.

La città fu anche un centro di riferimento per la comunità ebraica, con scuole e banchi attivi dal XIII secolo. Tra le figure di spicco spicca Hillel da Verona, il cui pensiero influenzò anche Dante Alighieri.

Età Moderna

Nel Rinascimento, Forlì fu segnata dalla figura di Caterina Sforza, che resistette eroicamente all’assedio di Cesare Borgia nella rocca di Ravaldino. Dopo il controllo effimero degli Ordelaffi, la città passò allo Stato Pontificio, avviando un periodo di stabilità con l’istituzione dei Novanta Pacifici nel 1540.

La peste del 1630, devastante in tutta Italia, risparmiò Forlì, evento attribuito all’intercessione della Madonna del Fuoco, patrona della città. Durante il dominio napoleonico, Forlì divenne capoluogo del dipartimento del Rubicone e conobbe anche fenomeni innovativi, come l’introduzione del divorzio.

Età Contemporanea

Nel XIX secolo, Forlì crebbe economicamente grazie all’agricoltura e al commercio, soprattutto del sale proveniente da Cervia, e all’industria nascente, con attività come fornaci, birrifici e fabbriche manifatturiere. Durante il Risorgimento, la città diede i natali a figure di spicco come Aurelio Saffi, patriota mazziniano.

Nel Ventennio fascista, Forlì, vicina alla natale Predappio di Benito Mussolini, fu definita “la città del Duce”. Questo periodo lasciò un’impronta architettonica importante, con edifici come il Palazzo delle Poste e il Collegio Aeronautico, esempi del razionalismo italiano.

Forlì: crocevia di storia, arte e cultura nel cuore della Romagna
Di Marcheseturchese di Wikipedia in italiano – Trasferito da it.wikipedia su Commons da Balfabio., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3664021

La Seconda Guerra Mondiale devastò la città: molti edifici storici andarono distrutti, tra cui la chiesa di San Biagio. Forlì venne liberata il 9 novembre 1944 dalle truppe britanniche e indiane con il supporto delle brigate partigiane.

Nel dopoguerra, Forlì si è ripresa sviluppando un tessuto economico basato su agricoltura, artigianato e piccole imprese. Nel 1988, la città fu teatro dell’assassinio del senatore Roberto Ruffilli da parte delle Brigate Rosse, un evento che segnò profondamente la storia recente.

Simboli

Stemma
Lo stemma di Forlì, ufficialmente riconosciuto con decreto del 15 maggio 1931, presenta la seguente blasonatura:

«D’oro, all’aquila spiegata di nero, coronata e membrata del campo, tenente nell’artiglio destro uno scudetto ovale posto in banda di rosso alla croce d’argento, e in quello sinistro uno scudetto pure ovale posto in sbarra d’argento alla fascia dello stesso, bordata e caricata del motto Libertas, il tutto di nero. Ornamenti esteriori da città.»

Il gonfalone comunale, che riporta al centro lo stemma cittadino, è suddiviso in due sezioni: quella superiore è bianca, mentre quella inferiore è rossa, richiamando i colori storici della città.

Secondo la tradizione, il segno zodiacale di Forlì è il Capricorno.

Onorificenze

Titolo di Città
Forlì ricevette il titolo di città nel 1195 per concessione sovrana di papa Innocenzo III, titolo successivamente confermato con regio decreto il 15 maggio 1931.

Medaglia d’Argento al Valor Militare
Forlì è tra le città decorate al valor militare per il contributo dato alla guerra di liberazione durante la Seconda Guerra Mondiale. La città venne insignita della Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:

«Durante quattordici mesi di dura lotta contro l’oppressione tedesca esprimeva e sosteneva coraggiosamente le formazioni partigiane che operarono nella regione contro le forze armate nemiche, logorandole e rendendo loro oneroso il movimento sulle rotabili romagnole e sulla linea ferroviaria Forlì – Faenza, costituenti importanti assi di alimentazione del loro sforzo operativo sul fronte. All’azione dei volontari armati, affiancava quella, non meno efficace, dei lavoratori che sabotando gli impianti industriali impedivano l’attuazione di un loro predisposto trasferimento in Germania. Il contributo di caduti e martiri civili, le sofferenze e le distruzioni subite dalle genti forlivesi nella loro ostinata opposizione alla sopraffazione nemica, testimoniarono la loro assoluta dedizione ai più alti ideali di Patria, libertà e giustizia.»

Zona di Forlì, 8 settembre 1943 – novembre 1944
7 febbraio 1975

Monumenti e luoghi d’interesse

Architetture Religiose

  • Abbazia di San Mercuriale: Situata in Piazza Aurelio Saffi, è il simbolo della città con il suo alto campanile romanico.
  • Cattedrale di Santa Croce: Duomo della città e sede vescovile della Diocesi di Forlì-Bertinoro.
Forlì: crocevia di storia, arte e cultura nel cuore della Romagna
Di Perkele di Wikipedia in italiano – Trasferito da it.wikipedia su Commons., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=87054575
  • San Domenico: Complesso restaurato che oggi ospita mostre ed esposizioni internazionali, oltre alla Pinacoteca e ai Musei Civici.
  • Basilica di San Pellegrino Laziosi: Santuario dedicato al santo patrono dei malati terminali.
  • Chiesa del Carmine: Celebre per il suo portale in marmo del XV secolo, opera di Marino Cedrini.
  • Chiesa e Monastero del Corpus Domini: Luogo di pregevole interesse storico-architettonico.
  • Chiesa di San Filippo Neri, San Biagio, Sant’Antonio Abate in Ravaldino e Pieve di Santa Maria in Acquedotto: Importanti testimonianze religiose cittadine.

Architetture civili

  • Palazzo Paulucci de Calboli e Palazzo Sangiorgi: Esempi del patrimonio nobiliare della città.
  • Palazzo delle Poste e Palazzo degli Uffici Statali: Testimonianze del Razionalismo fascista, che rende Forlì capofila del progetto ATRIUM dedicato all’architettura dei regimi del ‘900.
  • Palazzo Merenda: Sede della biblioteca comunale e dei musei civici.
  • Casa Palmeggiani, Palazzo Hercolani e Palazzo Sassi Masini: Residenze storiche di grande pregio.

Architetture militari e Porte storiche

  • Porta Schiavonia: Unica porta sopravvissuta delle antiche mura cittadine, risalente al XVIII secolo.
  • Porta Cotogni, Porta San Pietro e Porta Ravaldino: Importanti nella storia difensiva della città, oggi non più esistenti.
  • Rocca di Ravaldino: Fortezza medievale nota per essere stata il baluardo difensivo di Caterina Sforza.

Piazze e Vie storiche

  • Piazza Aurelio Saffi: Centro nevralgico della città, caratterizzato dall’Abbazia di San Mercuriale, dal Palazzo Comunale e dal Palazzo del Podestà.
  • Piazza del Duomo/Piazza Ordelaffi: Ospita la Cattedrale di Santa Croce e la colonna della Madonna del Fuoco, patrona di Forlì.
  • Corso della Repubblica: Asse principale della città, con palazzi di interesse come l’Hotel della Città progettato da Gio Ponti.
  • Corso Giuseppe Mazzini: Strada porticata che collega Piazza Saffi alla periferia nord.
  • Corso Garibaldi e Corso Armando Diaz: Vie storiche ricche di palazzi e chiese, con riferimenti a Garibaldi e Caterina Sforza.

Aree naturali

  • Parco Urbano Franco Agosto: Polmone verde della città, esteso su un’ansa del fiume Montone.
  • Parco della Resistenza e Parco Paul Harris: Grandi spazi verdi dedicati a svago e memoria.
  • Selva di Ladino: Raro esempio di bosco storico, sito di interesse comunitario (SIC).
  • Oasi di Magliano: Area naturale dedicata alla protezione dell’avifauna acquatica.

Cimiteri

  • Cimitero Monumentale di Forlì: Luogo di riposo con elementi di pregio artistico.
  • Cimitero degli Indiani e Cimitero degli Inglesi: Testimonianze della presenza internazionale durante la Seconda Guerra Mondiale.

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