Quest’estate 2025 in Italia, e in particolare a Rimini e in Romagna, si parla di “crisi del turismo” soprattutto per una serie di motivi economici e sociali che stanno trasformando il modo in cui italiani (e in parte stranieri) fanno le vacanze.
I problemi principali sono:
Contrazione del potere d’acquisto della classe media italiana : Molte famiglie italiane sono costrette a ridurre sia la durata sia la qualità delle proprie vacanze, rinunciando alle settimane lunghe tipiche del passato e concentrandosi su soggiorni brevi, principalmente nei fine settimana.
Gli stipendi sono fermi, la vendita alta e le spese extra (come ristoranti e trasporti) sono aumentate, rendendo difficile permettersi più di tre/quattro giorni consecutivi in riviera.
Calo delle presenze italiane : Secondo diversa analisi, la percentuale di italiani pronti a partire per le vacanze estive è scesa dal 76% nel 2024 al 72% nel 2025, in parte per ragioni economiche e familiari.
Molte località si riempiono solo nei weekend, ma rimangono vuote nei giorni feriali, con spiagge e alberghi semideserti anche in alta stagione.
Rosicchiamento da parte del turismo estero : Nelle località come Rimini il calo degli italiani è compensato solo in parte dagli stranieri, che però spesso cercano servizi di livello superiore e restano pochi giorni. Si nota anche una frammentazione dei flussi: più turisti, ma per meno tempo.
Aumento dei costi e prezzi non più così competitivi : Anche se Rimini e la Romagna restano tra le mete più “abbordabili” in Italia, hotel e servizi hanno subito rincari rispetto al passato e le offerte estreme (come camere a 15 euro a notte) rischiando di peggiorare l’immagine della destinazione sul mercato.
Vacanze “mordi e fuggi” e turisti che spendono meno : Più che vacanze lunghe, c’è una tendenza crescente a viaggi “mordi e fuggi” (long weekend o massimo tre notti). Si spende meno sul posto e si cerca il massimo risparmio, rendendo instabile la stagione turistica (molto affollata solo nei ponti e nei sabati/domeniche).
Strutture datate e limiti infrastrutturali : L’offerta di Rimini e della Riviera Romagnola resta ampia, ma spesso fatta di alberghi dati e infrastrutture che faticano a stare al passo delle aspettative di nuovi target turistici, soprattutto stranieri.
In sintesi, la crisi del turismo quest’estate non è una mancanza totale di visitatori, ma piuttosto una concentrazione nei fine settimana e una forte riduzione della spesa, durata e qualità delle vacanze, dovuta a una crisi economica italiana di fondo, un aumento dei prezzi e un cambio di abitudini delle famiglie.. Rimini e la Romagna, note come regno della vacanza “media” per la “classe media”, risentono di più proprio perché sono specchio di questo cambiamento sociale.
In che modo la crisi della classe media italiana ha cambiato le abitudini turistiche
Vacanze più brevi e meno frequenti : Le famiglie italiane, a causa della riduzione del potere d’acquisto, scelgono soggiorni più corti rispetto agli anni passati, spesso limitandosi a un lungo weekend o pochi giorni consecutivi al mare o in montagna, invece delle classiche vacanze da una o due settimane.
Maggiore attenzione al risparmio : c’è una ricerca costante di offerte, promozioni e soluzioni low cost. Questo si traduce in prenotazioni last minute, decorazione per alloggi più economici (come B&B, appartamenti oppure campeggi) e un taglio netto delle spese accessorie (ristoranti, attrazioni, shopping).
Aumento del turismo “mordi e fuggi” : Le vacanze vengono spesso spezzettate, prediligendo brevi soggiorni nei fine settimana o durante i ponti festivi invece di periodi lunghi continuativi. Questo porta a una forte concentrazione turistica nei fine settimana e una minore presenza nei giorni feriali, con rischio di stagionalità “a picchi”.
Riduzione della spesa sul posto : Anche quando si parte, si tende a risparmiare una volta arrivati, limitando le uscite a cena, visite guidate, attività a pagamento e scegliendo luoghi dove si può cucinare o fare la spesa in autonomia.
Scelta delle destinazioni più vicine : Per contenere i costi, cresce la ricchezza per mete raggiungibili in auto o mezzi propri, limitando viaggi lunghi o costosi voli aerei. Di conseguenza, tante persone scelgono mete regionali o confinanti.
Attenzione alle offerte e flessibilità : Molte famiglie modificano facilmente le destinazioni o le date in base alle offerte trovate, mostrando meno fedeltà verso una località rispetto al passato e pianificando all’ultimo minuto.
Questi comportamenti sono la risposta diretta all’aumento dei costi, all’incertezza economica, agli stipendi fermi e all’acquisto che hanno eroso la capacità di spesa della classe media italiana, riducendo la qualità e la quantità delle vacanze tradizionali.
Qualche dato del turismo e previsioni 2025
Nei primi mesi del 2025, il turismo in Emilia-Romagna continua a mostrare segni di crescita con un aumento complessivo del 2,2% degli arrivi rispetto all’anno precedente, raggiungendo circa 2,8 milioni di presenze tra italiani e stranieri nel primo quadrimestre. I pernottamenti totali hanno superato i 6,7 milioni, con una crescita dell’1,7%. Si evidenzia un aumento significativo del turismo straniero (+7,6% negli arrivi e +7,5% nei pernottamenti), mentre gli italiani sono leggermente in calo sia negli arrivi (+0,3%) sia nei pernottamenti (-0,8%). Le strutture extralberghiere (campeggi, B&B, case vacanza, agriturismi) sono in forte crescita, con un +15,9% negli arrivi e +10,3% nelle presenze.
Focalizzando la provincia di Rimini e la Romagna in generale, per il primo semestre 2025 si contano circa 1,6 milioni di turisti e 5,2 milioni di pernottamenti a Rimini, che resta la località principale della regione. Tuttavia, Rimini evidenzia nel periodo gennaio-aprile un calo del 3,1% nelle presenze complessive e del 3,6% nei pernottamenti, con una flessione più marcata nei turisti italiani rispetto agli stranieri. Alcuni comuni come Riccione e Bellaria mostrano invece andamento diversificato: Riccione registra un calo dei pernottamenti (-4,6%) ma un incremento delle presenze straniere (+3,5%) e degli arrivi stranieri (+4,1%). Bellaria nel mese di aprile mostra una crescita significativa (+15,9% presenze).
La provincia di Ravenna è quella che cresce di più in Emilia-Romagna nel primo semestre 2025, con un aumento del 10,5% negli arrivi e del 9,3% nei pernottamenti, trainata da località come Cervia con +16,4% negli arrivi e +9,2% nelle notti. Ravenna città cresce del 4,3% negli arrivi e del 10% nelle presenze rispetto a gennaio-giugno 2024.
In sintesi, il turismo in Romagna nel 2025 mostra una dinamica mista: mentre la provincia di Ravenna cresce in maniera significativa, Rimini e alcune località della riviera manifestano una leggera contrazione nei primi mesi, specialmente tra turisti italiani, compensata dall’aumento dei flussi stranieri e da un forte sviluppo delle strutture extralberghiere.