Arroccata sul suggestivo Sasso del Lupo, the Rocca Fregoso domina da secoli il pittoresco borgo di Sant’Agata Feltria, nel cuore dell’Appennino riminese. Questo imponente edificio, che oggi ospita il celebre Museo della Rocca delle Fiabe, è una delle testimonianze più affascinanti della storia nobiliare e architettonica del Montefeltro. Le sue mura, che sembrano emergere dalla roccia stessa, raccontano di battaglie, amori, alleanze e leggende, in un intreccio che unisce il rigore della fortificazione medievale alla grazia del Rinascimento italiano.
Origini antiche: dalle prime difese al dominio dei Montefeltro
Le origini della Rocca Fregoso risalgono al X secolo, quando il conte Raniero Cavalca di Bertinoro decise di costruire un primo nucleo difensivo sullo sperone roccioso che sovrasta l’attuale centro abitato. La posizione, naturalmente strategica, permetteva di controllare le vallate circostanti e le vie di comunicazione che collegavano la Romagna con il Montefeltro e la Toscana.

Per diversi secoli, la rocca mantenne una funzione puramente militare, simbolo di potere e presidio contro le incursioni. Ma fu nel XV secolo, con l’arrivo dei Montefeltro, che la sua storia cambiò profondamente.
Gentile da Montefeltro e Agostino Fregoso: un’unione di potere e cultura
In 1474, il duca di Urbino Federico da Montefeltro, tra i più illustri signori del Rinascimento, donò alla figlia naturale Gentile una serie di feudi tra cui la Contea di Sant’Agata Feltria, che divenne il cuore di un piccolo ma raffinato dominio.
Gentile sposò Agostino Fregoso, appartenente alla nobile famiglia genovese legata alla Repubblica di Genova e imparentata con i Montefeltro. Da questo matrimonio nacque la linea di Sant’Agata dei Fregoso, che avrebbe governato la contea per quasi due secoli. I loro figli — tra cui Federigo, futuro cadinale, e Ottaviano, destinato a diventare doge di Genova — portarono lustro e notorietà alla casata.
Fu in questo periodo che la rocca assunse le forme eleganti e armoniose che ancora oggi ammiriamo: residenza fortificata ma anche dimora gentilizia, impreziosita da elementi architettonici rinascimentali.
Il tocco di Francesco di Giorgio Martini
Sebbene manchino documenti certi, la definitiva configurazione della Rocca Fregoso è attribuita al grande architetto Francesco di Giorgio Martini, lo stesso che collaborò alla costruzione del Palazzo Ducale di Urbino.
Il suo intervento è riconoscibile nella razionalità delle linee, nella simmetria delle torri e nella raffinata fusione tra funzionalità militare e armonia estetica. L’elemento più distintivo è la torre poligonale, nota come Torre di Simonetto Fregoso, che conferisce alla rocca un profilo unico, perfettamente integrato con la rupe sottostante.
La struttura, interamente realizzata in pietra arenaria locale, domina il borgo e si fonde con il paesaggio, creando un effetto scenografico di grande suggestione.
Rifugio e residenza di illustri protagonisti
Durante i secoli successivi, la Rocca Fregoso fu teatro di avvenimenti storici di rilievo. Nel 1501, ad esempio, vi trovò rifugio Guidobaldo I da Montefeltro, duca di Urbino e fratellastro della contessa Gentile, costretto a fuggire dalle truppe di Cesare Borgia.
Ottaviano Fregoso, uomo d’armi e politico di spicco, difese valorosamente Sant’Agata e nel 1513 fu nominato conte dal papa Leone X. Due anni più tardi, venne eletto doge di Genova, mantenendo però stretti legami con la contea d’origine. Alla sua morte, nel 1524, il governo passò al fratello Federigo e al figlio Aurelio, che continuarono a risiedere nella rocca e nel palazzo signorile del borgo.
In 1631, la fortezza accolse un altro capitolo importante della storia italiana: vi soggiornarono i cardinali Antonio e Taddeo Barberini, inviati dal papa Urbano VIII per prendere possesso del ducato di Urbino, passato allo Stato Pontificio dopo la morte senza eredi di Francesco Maria II Della Rovere.
Dal declino alla rinascita
Con l’incorporazione della contea nello Papal State, nel 1660, la Rocca Fregoso perse gradualmente la sua funzione di residenza nobiliare e iniziò un lungo periodo di decadenza.
Tra il XVIII and the 19th century, fu utilizzata per diversi scopi: convento francescano dal 1781 al 1820, poi carcere militare, e infine school. The crollo del mastio nel 1835 e le continue infiltrazioni minacciarono seriamente la stabilità dell’edificio, rendendo necessari importanti lavori di consolidamento nel 1877.
Solo negli ultimi decenni del Novecento la rocca è stata oggetto di un accurato restauro conservativo, che ha restituito al pubblico uno dei più affascinanti esempi di architettura fortificata dell’Appennino.
La Rocca delle Fiabe: quando la storia incontra la magia
Oggi la Rocca Fregoso è tornata a vivere grazie a una nuova vocazione culturale. Su iniziativa del grande studioso e scrittore Antonio Faeti, è nata la Rocca delle Fiabe, un museo permanente dedicato all’immaginario fiabesco e alla narrazione per bambini.
Le antiche sale del castello, un tempo abitate da nobili e cavalieri, ospitano ora installazioni artistiche, percorsi interattivi e mostre temporanee ispirate ai racconti popolari e alle leggende. Ogni stanza evoca un tema diverso: la torre diventa la dimora delle principesse e degli eroi, le segrete si trasformano nel regno degli spiriti del bosco, mentre i corridoi si popolano di voci e luci che accompagnano i visitatori in un viaggio tra storia e fantasia.
La Rocca delle Fiabe è oggi uno dei luoghi simbolo di Sant’Agata Feltria, meta ideale per famiglie, scolaresche e appassionati di arte e letteratura.
Una rocca che domina il tempo
Visitare la Rocca Fregoso significa compiere un viaggio nel tempo, dall’epoca dei signori rinascimentali fino ai giorni nostri, in un contesto naturale e architettonico di rara bellezza. Dalla terrazza panoramica, lo sguardo spazia sui tetti di Sant’Agata e sulle dolci colline del Montefeltro, tra boschi, torrenti e antichi borghi che conservano intatto il fascino della storia.
Oggi la fortezza è simbolo identitario del territorio e testimonianza dell’incontro tra potere, arte e fantasia. Un luogo che racconta non solo la storia dei Fregoso e dei Montefeltro, ma anche quella di un’Italia capace di trasformare le proprie rovine in spazi di cultura e meraviglia.
Informazioni utili
- Location: Sant’Agata Feltria (RN)
- Accesso: la rocca è raggiungibile a piedi dal centro storico, attraverso una breve salita panoramica.
- Apertura: la Rocca delle Fiabe è visitabile tutto l’anno con orari stagionali.
- Contatti e visite guidate: disponibili sul sito ufficiale del Comune di Sant’Agata Feltria.
